10 luglio 2018
Il senso della serata è ben sintetizzato da tre video, che mostrano riprese delle alluvioni a Genova, Ancona e della bomba d'acqua che qualche settimana fa ha interessato la zona della stazione di Rosta. Si vede chiaramente come alcuni cittadini non abbiano compreso il pericolo che stavano correndo, rischiando o finendo di essere travolti dall'acqua. A mostrarli, Stefano Lergo, coordinatore del gruppo Anti incendi boschivi di Sant'Antonino, che lunedì 9 luglio, sotto la tensostruttura di piazza della Pace, ha avvertito dei pericoli insiti nell'assenza di una cultura dell'emergenza che faccia almeno intuire la portata dei rischi.
Educare i cittadini a sapersi comportare correttamente in caso di emergenze ambientali, sperando che non si concretizzino mai. Era questo l'obiettivo dell'incontro organizzato dal gruppo Aib, protezione civile di Sant'Antonino, in collaborazione e col patrocinio del Comune. “La protezione civile sono anch'io. Imparare a convivere con i rischi del territorio”: questo il titolo della serata, che è stata anche l'occasione per ricordare numeri che la dicono lunga pure sullo scarso impegno, in termini di risorse umane, messo in atto dalle istituzioni. Il Comune di Torino conta su 13 dipendenti della protezione civile, la Città Metropolitana 7, la Regione 25 e lo Stato 587. Numeri ai quali si aggiungono altri soggetti, i Vigili del fuoco ad esempio, a formare quello che il coordinatore della squadra Aib ha definito come un sistema di cui fanno parte vari soggetti, fra i quali 80 mila volontari. Risorse insufficienti per affrontare le conseguenze drammatiche derivanti anche dai cambiamenti climatici. A Sant'Antonino, ha ricordato Lergo, operano 30 volontari Aib e 36 vigili del fuoco.
Ma la questione vera sono i comportamenti dei cittadini, che a volte contribuiscono a trasformare in tragedia eventi disastrosi che potrebbero tuttavia non costare vite umane. Lergo ha spiegato che, se si deve abbandonare la propria abitazione durante un disastro ambientale, tre sono le cose importanti da portare con sé: acqua, cibo e vestiti. Se una strada si allaga, com'è accaduto più volte in via Torino, non è il caso di uscire, meglio stare in casa. Non è facile evitare di farsi prendere la panico ma è importante saper reagire razionalmente anche perché, se si chiamano i soccorsi non è detto che questi possano arrivare subito. L'informazione è fondamentale, soprattutto nell'era dei social network. Infatti, dice Lergo, il futuro della protezione civile passa in parte attraverso un aumento dell'uso di strumenti telematici. Senza dimenticare le iniziative didattiche con le scuole, che lo stesso gruppo Aib ha concretizzato di recente a Sant'Antonino.
Il coordinatore della squadra ricorda che i Comuni sono tenuti a redigere il piano di protezione civile, ma solo il 66 per cento delle amministrazioni italiane lo ha fatto, fra queste Sant'Antonino; in molti casi il documento pecca però di superficialità e, soprattutto, viene messo in un cassetto per essere dimenticato. I cittadini, poi, si guardano bene dal leggerlo. Ecco perché, alla fine, si deve registrare con rammarico l'assenza di una cultura della prevenzione e dell'emergenza che riguarda tutti noi. La cura del territorio resta la scelta più utile per scongiurare disastri ambientali. Lergo ha ricordato come in molti luoghi d'Italia l'edificazione selvaggia abbia contribuito all'origine di questi fenomeni.
Sant'Antonino, dopo la messa in sicurezza di alcune zone potenzialmente a rischio, è adesso un paese tra i più protetti dai rischi di un'alluvione. È quanto ha fatto rilevare il sindaco Susanna Preacco, introducendo la conferenza di Stefano Lergo e ricordando che di recente sono stati spesi fondi Ato per 19 mila euro finalizzati allo svuotamento delle briglie sul rio Trona. E, avendo a mente l'imprudenza di qualche cittadino durante l'allagamento di corso Torino, ha ribadito anch'essa come ci sia chi ha un comportamento errato nelle situazioni di emergenza. Il primo cittadino ha colto l'occasione per ringraziare la squadra Aib per il proprio impegno. «La sua presenza sul territorio ci aiuta molto ed è fondamentale che il nostro paese possa contare su chi è in grado di affrontare i rischi con razionalità e professionalità».
Educare i cittadini a sapersi comportare correttamente in caso di emergenze ambientali, sperando che non si concretizzino mai. Era questo l'obiettivo dell'incontro organizzato dal gruppo Aib, protezione civile di Sant'Antonino, in collaborazione e col patrocinio del Comune. “La protezione civile sono anch'io. Imparare a convivere con i rischi del territorio”: questo il titolo della serata, che è stata anche l'occasione per ricordare numeri che la dicono lunga pure sullo scarso impegno, in termini di risorse umane, messo in atto dalle istituzioni. Il Comune di Torino conta su 13 dipendenti della protezione civile, la Città Metropolitana 7, la Regione 25 e lo Stato 587. Numeri ai quali si aggiungono altri soggetti, i Vigili del fuoco ad esempio, a formare quello che il coordinatore della squadra Aib ha definito come un sistema di cui fanno parte vari soggetti, fra i quali 80 mila volontari. Risorse insufficienti per affrontare le conseguenze drammatiche derivanti anche dai cambiamenti climatici. A Sant'Antonino, ha ricordato Lergo, operano 30 volontari Aib e 36 vigili del fuoco.
Ma la questione vera sono i comportamenti dei cittadini, che a volte contribuiscono a trasformare in tragedia eventi disastrosi che potrebbero tuttavia non costare vite umane. Lergo ha spiegato che, se si deve abbandonare la propria abitazione durante un disastro ambientale, tre sono le cose importanti da portare con sé: acqua, cibo e vestiti. Se una strada si allaga, com'è accaduto più volte in via Torino, non è il caso di uscire, meglio stare in casa. Non è facile evitare di farsi prendere la panico ma è importante saper reagire razionalmente anche perché, se si chiamano i soccorsi non è detto che questi possano arrivare subito. L'informazione è fondamentale, soprattutto nell'era dei social network. Infatti, dice Lergo, il futuro della protezione civile passa in parte attraverso un aumento dell'uso di strumenti telematici. Senza dimenticare le iniziative didattiche con le scuole, che lo stesso gruppo Aib ha concretizzato di recente a Sant'Antonino.
Il coordinatore della squadra ricorda che i Comuni sono tenuti a redigere il piano di protezione civile, ma solo il 66 per cento delle amministrazioni italiane lo ha fatto, fra queste Sant'Antonino; in molti casi il documento pecca però di superficialità e, soprattutto, viene messo in un cassetto per essere dimenticato. I cittadini, poi, si guardano bene dal leggerlo. Ecco perché, alla fine, si deve registrare con rammarico l'assenza di una cultura della prevenzione e dell'emergenza che riguarda tutti noi. La cura del territorio resta la scelta più utile per scongiurare disastri ambientali. Lergo ha ricordato come in molti luoghi d'Italia l'edificazione selvaggia abbia contribuito all'origine di questi fenomeni.
Sant'Antonino, dopo la messa in sicurezza di alcune zone potenzialmente a rischio, è adesso un paese tra i più protetti dai rischi di un'alluvione. È quanto ha fatto rilevare il sindaco Susanna Preacco, introducendo la conferenza di Stefano Lergo e ricordando che di recente sono stati spesi fondi Ato per 19 mila euro finalizzati allo svuotamento delle briglie sul rio Trona. E, avendo a mente l'imprudenza di qualche cittadino durante l'allagamento di corso Torino, ha ribadito anch'essa come ci sia chi ha un comportamento errato nelle situazioni di emergenza. Il primo cittadino ha colto l'occasione per ringraziare la squadra Aib per il proprio impegno. «La sua presenza sul territorio ci aiuta molto ed è fondamentale che il nostro paese possa contare su chi è in grado di affrontare i rischi con razionalità e professionalità».
A cura di
Nome | Descrizione | ||||||
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Descrizione | Gestione dei rapporti tra l'Amministrazione e i Servizi comunali. Conservazione degli atti di delibera e determina | ||||||
Assessore | Andrea ANDOLFATTO | ||||||
Responsabile | Dott. Alberto Cane | ||||||
Personale | Teresina Floris | ||||||
Indirizzo | Via Torino n. 95 | ||||||
Telefono |
011.9639929 |
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segreteria@comune.santantoninodisusa.to.it |
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PEC |
segreteria.santantonino@pec.it |
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Apertura al pubblico |
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