Storia
Una breve introduzione storica
Per molti secoli, Sant’Antonino è stato soggetto alle due maggiori fondazioni monastiche della Valle di Susa, vale a dire, San Giusto di Susa e San Michele della Chiusa. Le due parti possedevano rispettivamente un terzo del territorio, formato dall’antica chiesa minore di San Desiderio (già Sant'Agata), e gli altri due terzi posseduti da San Michele della Chiusa, formati dalla chiesa parrocchiale. Per diversi secoli le due fondazioni si sono scontrate per ottenere il controllo di Sant’Antonino, con numerosi interventi pacificatori da parte dei vescovi di Torino, di Moriana e del papa. Nel 1297 si arrivò ad una definitiva risoluzione della situazione, con l’assegnazione definitiva della prevostura a San Michele della Chiusa.
A causa della compromissione della chiesa di San Desiderio ed a seguito della maggiore libertà ottenuta dai cittadini grazie ai due atti di affrancamento del 1599 e del 1798, la popolazione decise di far costruire la cappella di Sant'Antonio nel borgo Sant’Agata. Questa volontà nasce anche dal fatto di volere un luogo spirituale vicino a casa, senza dover essere obbligati ad attraversare il paese.
Un altro esempio di questa volontà di avere un luogo sacro nel proprio territorio e che troveremo nel nostro percorso è la Cappella di Santa Brigida al Cresto. Questa cappella fu fondata nel 1713 e consacrata quattro anni dopo. La devozione di alcuni abitanti si può ritrovare anche nelle opere private come la Cappella Cometto situata in via Maisonetta oppure anche i piloni votivi costruiti a seguito di un voto, che troveremo durante il nostro itinerario.