19 dicembre 2019
Da ieri sera, mercoledì 18 dicembre, Liliana Segre, senatrice a vita, sopravvissuta al campo di concentramento nazista di Auschwitz, è cittadino onorario di Sant'Antonino. Lo ha deciso all'unanimità il Consiglio comunale che, prima dell'attribuzione di questo riconoscimento, ha revocato l'analoga onorificenza, la cittadinanza onoraria, a Benito Mussolini. Due provvedimenti fortemente simbolici che, ha spiegato il sindaco Susanna Preacco, vogliono riaffermare il valori dell'antifascismo, il rifiuto del razzismo e chiarire che lo sterminio degli ebrei è un evento unico nella storia del '900, di cui Liliana Segre è uno degli ultimi testimoni viventi.
È stata l'Unitre a proporre la cittadinanza onoraria alla senatrice a vita ed è stato il suo presidente Piero Del Vecchio a scoprire l'attribuzione di quella al Duce. Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz, testimone instancabile, a 89 anni, della feroce determinazione dei nazisti di distruggere il popolo ebraico, e stata nominata senatrice a vita dal presidente della repubblica Sergio Mattarella, e da quel momento ha intensificato il proprio impegno, divenendo bersaglio di insulti e minacce sui social network, tanto da dover essere protetta da una scorta.
Ecco dunque la ragione della scelta dell'amministrazione comunale. Ma non c'è solo questo nelle parole del sindaco. «Attraverso questa onorificenza a Liliana Segre, Sant'Antonino conferisce idealmente la cittadinanza onoraria a tutti gli uomini, donne e bambini che sono stati vittime della follia antisemita. A coloro che non sono tornati dai campi di concentramento e di sterminio fino a chi, Primo Levi, Piero Terracina, scomparso pochi giorni fa, e la stessa Liliana Segre, ha trascorso la vita a testimoniare l'orrore, a dire l'indicibile per avvertirci, come ha scritto Primo Levi, che è accaduto, quindi può accadere ancora».
Poco prima è stata votata la revoca della cittadinanza a Mussolini, conferita dall'amministrazione comunale, il 15 maggio 1924, al Duce, “che in modo ammirevole regge le sorti della nazione... a vantaggio di tutti gli italiani”. La delibera venne allora approvata all'unanimità da 11 consiglieri presenti su 15. Poche settimane dopo il deputato socialista Giacomo Matteotti fu ucciso da una squadra fascista e all'inizio del 1925, Mussolini si assunse pubblicamente la "responsabilità politica, morale e storica" del delitto. Susanna Preacco ha inoltre ricordato che nel 1039 Mussolini passò per Sant'Antonino nello stesso giorno in cui Giovanni Tepasso, che sarebbe diventato sindaco del paese dal 1947 al 1952, veniva liberato dopo 10 anni di carcere ai quali era stato condannato per aver manifestato contro il fascismo.
«Non cancelliamo la storia, ma abbiamo ritenuto doveroso revocare questo provvedimento proprio mentre conferiamo la cittadinanza onoraria a Liliana Segre. Mussolini ha tolto la libertà agli italiani ed è anche a causa delle leggi razziali se Liliana Segre è stata deportata in un campo di concentramento», ha aggiungo Susanna Preacco.
È stata l'Unitre a proporre la cittadinanza onoraria alla senatrice a vita ed è stato il suo presidente Piero Del Vecchio a scoprire l'attribuzione di quella al Duce. Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz, testimone instancabile, a 89 anni, della feroce determinazione dei nazisti di distruggere il popolo ebraico, e stata nominata senatrice a vita dal presidente della repubblica Sergio Mattarella, e da quel momento ha intensificato il proprio impegno, divenendo bersaglio di insulti e minacce sui social network, tanto da dover essere protetta da una scorta.
Ecco dunque la ragione della scelta dell'amministrazione comunale. Ma non c'è solo questo nelle parole del sindaco. «Attraverso questa onorificenza a Liliana Segre, Sant'Antonino conferisce idealmente la cittadinanza onoraria a tutti gli uomini, donne e bambini che sono stati vittime della follia antisemita. A coloro che non sono tornati dai campi di concentramento e di sterminio fino a chi, Primo Levi, Piero Terracina, scomparso pochi giorni fa, e la stessa Liliana Segre, ha trascorso la vita a testimoniare l'orrore, a dire l'indicibile per avvertirci, come ha scritto Primo Levi, che è accaduto, quindi può accadere ancora».
Poco prima è stata votata la revoca della cittadinanza a Mussolini, conferita dall'amministrazione comunale, il 15 maggio 1924, al Duce, “che in modo ammirevole regge le sorti della nazione... a vantaggio di tutti gli italiani”. La delibera venne allora approvata all'unanimità da 11 consiglieri presenti su 15. Poche settimane dopo il deputato socialista Giacomo Matteotti fu ucciso da una squadra fascista e all'inizio del 1925, Mussolini si assunse pubblicamente la "responsabilità politica, morale e storica" del delitto. Susanna Preacco ha inoltre ricordato che nel 1039 Mussolini passò per Sant'Antonino nello stesso giorno in cui Giovanni Tepasso, che sarebbe diventato sindaco del paese dal 1947 al 1952, veniva liberato dopo 10 anni di carcere ai quali era stato condannato per aver manifestato contro il fascismo.
«Non cancelliamo la storia, ma abbiamo ritenuto doveroso revocare questo provvedimento proprio mentre conferiamo la cittadinanza onoraria a Liliana Segre. Mussolini ha tolto la libertà agli italiani ed è anche a causa delle leggi razziali se Liliana Segre è stata deportata in un campo di concentramento», ha aggiungo Susanna Preacco.
A cura di
Nome | Descrizione | ||||||
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Descrizione | Gestione dei rapporti tra l'Amministrazione e i Servizi comunali. Conservazione degli atti di delibera e determina | ||||||
Assessore | Andrea ANDOLFATTO | ||||||
Responsabile | Dott. Alberto Cane | ||||||
Personale | Teresina Floris | ||||||
Indirizzo | Via Torino n. 95 | ||||||
Telefono |
011.9639929 |
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segreteria@comune.santantoninodisusa.to.it |
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PEC |
segreteria.santantonino@pec.it |
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Apertura al pubblico |
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